La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
"La Banca della gente" di Francesco Liberati
12/Aprile/2019
Cultura

di Lorenzo Guidantoni

"La territorialità" e la vicinanza alla clientela, che prima di tutto resta umanità viva e di prossimità per gli Istituti di credito, è una delle tante dinamiche che con la globalizzazione rischia di scomparire.

In questo senso, e proiettandosi nel futuro, l'opera di Francesco Liberati, "La Banca della Gente", ripercorre lo straordinario percorso della BCC di Roma, fondata nel 1954, con un solo piccolo sportello nell'estrema periferia della città, diventando, negli anni, la maggiore BCC d'Italia.

Le tappe richiamano la figura e l'opera di Francesco Liberati, che, come afferma Gianni Letta "è un gentiluomo di antico stampo immerso nella realtà del presente, che opera in un campo delicato e difficile come la finanza secondo i principi antichi della competenza, della capacità, del merito, della moralità e della correttezza"

Nelle vicende dell'Istituto si intrecciano storie di vita, di persone semplici, dell'Italia del dopoguerra, e si stagliano figure come quella di Pietro Campilli ed Enzo Badioli, uomini che, in modo diverso, sono stati punti di riferimento della cooperazione di credito nel nostro Paese. 

L'opera, ripercorrendo il grande sviluppo di cui si è resa protagonista la BCC di Roma dagli anni ottanta ad oggi, è anche un invito all'ottimismo in tempi difficili, per le Banche quanto per la clientela, in un rapporto che deve essere sinergico.

Alla presentazione del volume, il 9 aprile u.s., presso l'ABI, sono intervenuti Antonio Patuelli, Presidente ABI, Augusto Dell'Erba, Presidente Federcasse, Gianni Letta, Presidente Civita, Alessandro Azzi, Presidente Federazione Lombarda BCC e Mauro Pastore, Direttore Generale BCC di Roma, nonché un numeroso e qualificato pubblico di professionisti ed addetti ai lavori.

Prefazione a cura di Gianni Letta.

Postfazione a cura di Alessandro Azzi