La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
Burocrazia: un mostro sulla via della crescita (parte II)
12/Ottobre/2018
Politica Economica

L'11 ottobre u.s., ci siamo intrattenuti sul peso della burocrazia e l'effetto frenante sulle iniziative produttive e sui consumi.
Un problema noto a tutti, sul quale si sono intrattenuti i Governi passati, con esiti, al di là delle parole, estremamente limitati.
Se vogliamo, gli interventi fatti nell'ottica di uno snellimento e di una semplificazione, hanno finito per accentuare i problemi, creando confusione.
Vediamo il caso delle Province. L'opinione pubblica non sa se esistano ancora e se abbiano capacità di gestione, in quelle che erano le loro funzioni. Nell'ambito della manutenzione stradale, ad esempio –ambito di cui si occupavano le province – sembrerebbe che, alla luce dei disastri che si registrano quasi quotidianamente, il loro depotenziamento sia stato contro producente.
Rileviamo che l'attuale Governo ha posto in primo piano alcune riforme che sono veramente necessarie per migliorare e semplificare il contesto burocratico, e contribuire a dare slancio all'economia.
Sapendo quanto siano importanti le infrastrutture per la crescita e l'occupazione, si è opportunamente creata una task force che dovrebbe portare, all'interno della prossima Legge di Bilancio o in un disegno di legge ad hoc, una semplificazione del Codice degli Appalti.
Altri temi in agenda sono: la riforma del Codice Civile, ferma al 1942; un fisco riformato e vicino alle imprese; una agenzia indipendente – purché non si trasformi in un nuovo carrozzone – per aiutare nella progettualità e favorire la spesa dei fondi disponibili. Da questo orientamento, il Pil dovrebbe ricevere un beneficio pari al + 0.4% - 0.6%.
Il 10 ottobre u.s., all'interno di questo quadro, il Governo ha offerto alle società partecipate dallo Stato, uno snellimento delle procedure amministrative in cambio di un'accelerazione nei piani di investimento, nei prossimi cinque anni.
Il Ministro dell'Economia Giovanni Tria, nel corso della cabina di regia, ha ricordato che gli investimenti per accelerare la crescita, perno centrale delle politiche del Governo, riceveranno 15 miliardi in fondi aggiuntivi nel prossimo triennio e 30 miliardi dal 2022 al 2033.
Sullo sfondo di queste auspicabili novità, le tensioni sui mercati e gli equilibri all'interno della maggioranza potrebbero vanificare ogni buon proposito.
Probabilmente, sarebbe più facile agire in un contesto sereno e non soggetto a fibrillazioni imposte all'agenda di Governo dagli umori delle Borse e del mercato.