La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
Burocrazia: un mostro sulla strada della crescita (parte III)
16/Ottobre/2018
Politica Economica

Il ruolo della burocrazia sulla nascita e lo sviluppo delle iniziative nel nostro Paese, conta un elenco di storie infinite, la maggior parte delle quali rimarranno nel silenzio degli archivi fallimentari o non troveranno la parola fine prima delle sentenze dei tribunali.
Nei nostri articoli del l'11 e del 12 ottobre, abbiamo illustrato come il peso della macchina burocratica impedisca la crescita del Pil e il benessere sociale.
Dopo la tragedia del Ponte Morandi, a Genova, l'urgenza di avere una burocrazia snella per agevolare le iniziative ha interessato l'opinione pubblica, spingendo il Governo verso questo orientamento, soprattutto nell'ambito delle infrastrutture.
Concretamente il Governo è orientato ad affrontare questa spinosa tematica in modo complessivo, agendo sul Codice degli Appalti, sul Codice Civile, progettando la creazione di una Agenzia di scopo per le aziende, la loro progettualità e il sostegno nella spesa dei fondi disponibili.
In questo contesto, l'11 Ottobre u.s., IL FOGLIO ha portato all'attenzione dei suoi lettori il caso del Terzo Valico. L'opera citata è una tratta ferroviaria di 53 km che collegherebbe Genova a Novi Ligure e, quindi, a Milano, assicurando, a sud, il collegamento diretto con i porti e con la linea Savona-Ventimiglia. Nell'articolo, quello che salta all'occhio - oltre alla critica verso il Ministro Toninelli per lo stop ad un'opera che rilancerebbe Genova – sono i tempi che corrono fra l'ideazione del progetto, l'approvazione, la realizzazione e la sua operatività.
Il Terzo Valico, infatti, è un'opera che è stata autorizzata nel 1991 e, ad oggi, ventisette anni dopo, ancora non trova la sua definitiva messa in funzione.
Stiamo parlando di 53 km di ferrovia, che, seppur comprendente decine di gallerie, non può richiedere un lasso di tempo così lungo. Torniamo quindi al tema di fondo, quella burocrazia che ha richiesto 35 atti autorizzativi e, giunta al livello più alto della macchina statale, si è trasformata in un mostro lento e imbrigliato da disegni di legge, approvazioni varie da parte dei Governi, fino ad arrivare alla nuova analisi di costi e benefici richiesta dal Ministro Toninelli, con conseguente stop alle tranche di pagamento.
Guardando ancora più in profondità dentro il progetto Terzo Valico e le società coinvolte, si possono notare altre conseguenze del peso burocratico e amministrativo dello Stato. Nel consorzio a capo dell'iniziativa, infatti, con il 31% di quote, è presente Condotte d'Acqua Spa - in Italia, la terza società per fatturato, dopo Salini Impregilo e Astaldi- società che proprio a causa della lentezza dei pagamenti da parte dello Stato, in un gran numero di progetti in cui essa è coinvolta, rischia da tempo la chiusura per fallimento.