La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
Una sentenza esplosiva a livello europeo
06/Dicembre/2019
Attualità economiche sociali

Antonio Catricalà è Presidente dell'OAM, organismo competente in via esclusiva ed autonoma per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi.

 In una recente intervista apparsa sul sito www.pltv.it,  Catricalà si è espresso sullo stato dell'Istituto e su una sentenza della Corte di Giustizia Europea sui prestiti, ed in  particolare sulla cessione del quinto dello stipendio, secondo la quale "se il contratto si interrompe prima del termine vanno rivisti proporzionalmente tutti i costi correlati, fissi e variabili".

Gentile Presidente, partiamo dallo stato di salute dell'OAM.

L'OAM sta lavorando bene. Si è strutturato tutto un sistema, superando il vecchio Far west prima dell'Istituzione dell'Organismo. Le nostre ispezioni oggi sono il più delle volte di natura informativa e non punitiva, in quanto la professionalità si è diffusa. Per il futuro cureremo molto la comunicazione:  prevenire è meglio che curare. 

In questo senso, sul nostro sito sono disponibili i test per coloro che si avvicinano a fare la prova valutativa per l'iscrizione agli elenchi: ci si può preparare gratuitamente e comprendere le difficoltà di questo mondo ed il livello di conoscenze richiesto oggi.

Cosa pensa della sentenza della corte di giustizia europea dell'11/9/2019? L'elemento dirimente è la retroattività nei rimborsi contemplati, un'azione che rischia di far collassare tutto il sistema.

Come Presidente dell'OAM e come cittadino sono impensierito dalla sentenza della Corte Europea. Dubbio il contenuto e complessa l'interpretazione in alcuni punti. Certamente vengono messi in difficoltà gli iscritti al nostro Albo e questo mi impone di trovare delle soluzioni condivise con la Banca d'Italia, il MEF e, soprattutto, con la Magistratura.

Penso sia sbagliato mettere in crisi un sistema e delle persone qualificate che hanno investito, svolgono la loro professione in linea con le regole ed in totale trasparenza, mettendosi a disposizione dei consumatori ed informandoli sulla loro possibilità di indebitamento. In definitiva, tale decisione non fa bene né al mercato né alla società.

Le disposizione retroattive come questa rendono difficile anche la loro eventuale applicazione. Si tratta di andare a inseguire debiti e crediti che chissà quale sorte hanno avuto, insieme ai loro titolari.

Se fosse applicata alla lettera la sentenza, ci sarebbe un debito dello Stato con  cittadini che avrebbero diritto a riprendersi i soldi pagati a titolo di tasse: credo ci sia bisogno di un intervento anche nella Legge di Stabilità. Per tale motivo serve un emendamento che rimetta alle Autorità di Vigilanza (Banca D'Italia, IVASS e OAM) il compito di stabilire nuovi criteri di calcolo per procedere alle restituzioni in caso di anticipata estinzione, nel rispetto dei principi contabili internazionali IAS-IFRS vigenti, ed escludendo questa retroattività pericolosa per la tenuta di tutto il sistema.