La Rivista
2020
N° 1 - 2 Gennaio - Giugno 2020
E' allarme per il turismo.
26/Marzo/2020
Attualità economiche sociali

di Lorenzo Guidantoni

In Italia, nel 2018, secondo i dati Istat abbiamo avuto, fra stranieri e italiani, 429 milioni di turisti.

Dall'estero sono arrivati circa 60 milioni di tedeschi, 14 milioni di americani e francesi, 5.8 milioni di cinesi.

Milano, Roma, Napoli e Venezia, oggi città barricate e in quarantena, prima della crisi riuscivano ad attirare oltre 50 milioni di viaggiatori in un anno.

Turisti in arrivo per la grande gioia degli albergatori ma anche dei bar, dei ristoranti e di tutte le attività che vivevano e prosperavano attorno a questo comparto arrivato a rappresentare il 6% del PIl italiano, con una crescita fino al 10% se si calcola l'indotto, per un totale di 1.5 milioni di occupati.

Come noto, la pandemia di coronavirus ha sostanzialmente paralizzato tutto il sistema.

 Un miliardo di abitanti del pianeta sono attualmente in lockdown e, anche una volta terminata l'emergenza, difficilmente saranno vogliosi di valicare i propri confini, sottoponendosi a controlli serrati in un clima di incertezza destinato a durare molti mesi, se non anni.

In questo quadro, il decreto "Cura Italia" non ha soddisfatto i preoccupati rappresentanti del settore, i quali vedono già nelle prime stime un crollo di oltre il 50% del fatturato per la prossima estate 2020.

L'allarme turismo, più di altri comparti e dell'industria, rischia di restare senza coperture sufficienti, dagli aiuti alle imprese alla cassa per i dipendenti, in un lasso di tempo difficile da prevedere, soprattutto a causa delle differenti tempistiche di diffusione del virus nei vari continenti.

A fronte di un turismo interno che si spera possa riprendere quanto prima, l'apporto dei consumatori stranieri è già compromesso, almeno per il 2020.

Un problema di difficile soluzione per un Governo ancora alle prese con i problemi delle fabbriche ma che, ben presto, dovrà fare i conti con un'altra colonna portante della nostra economia, quale è il turismo, con milioni di lavoratori preoccupati per una dinamica nella quale, ben si comprende, anche la politica può fare poco.

La necessità di sostegno a imprese e dipendenti sembra l'unica via per mantenere la pace sociale ed evitare il caos. 

Si, ma quanto costa? Al momento, questa è una delle domande più difficili a cui rispondere, ma non è prioritaria: riattiviamo velocemente il sistema; l'impegno, la creatività e la voglia di risorgere delle imprese italiane faranno il risalto.